Per creare un vero mercato interno dei servizi , la direttiva "servizi" mira ad agevolare la libertà di stabilimento dei prestatori di servizi in altri Stati membri e la libertà di prestazione di servizi tra gli Stati membri.
Questa direttiva mira altresì ad allargare la scelta offerta ai destinatari dei servizi e a migliorare la qualità dei servizi per i consumatori e per le imprese utenti di servizi.
Per conoscere i contenuti della direttiva l’UE ha messo a disposizione una pagina dedicata all’indirizzo http://europa.eu/legislation_summaries/employment_and_social_policy/job_creation_measures/l33237_it.htm
Il decreto legislativo apporta alcune modifiche e integrazioni alla normativa sui servizi nel mercato interno al fine di potenziare lo sviluppo e la competitività e favorire la semplificazione e la libera concorrenza nel mercato dei servizi.
Il provvedimento in questione va dunque verso una significativa riduzione della burocrazia, indispensabile per favorire il recupero di competitività dell’economia nazionale.
Tra le novità principali ci sono:
– misure per rendere molto più rapido e semplice l’avvio delle nuove attività nel settore dei servizi attraverso l’introduzione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), che sostituisce la precedente Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) per l’avvio delle attività di impresa non soggette a programmazione.
Viceversa, per quelle in cui resta fermo il regime autorizzatorio varrà l’istituto del silenzio assenso;
Interventi di immediata semplificazione riguardanti le attività di commercio all’ingrosso nel settore alimentare, di facchinaggio, di intermediazione commerciale e di affari, di spedizioniere, di acconciatore, di estetista, di lavanderia e di disciplina dei magazzini generali e dei mulini; l’abrogazione di alcuni Albi e Ruoli, fra i quali i commissionari, i mandatari, gli stimatori e pesatori pubblici ed i mediatori per le unità da diporto.
All’articolo 139, comma 1, del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, e successive modificazioni, e’ aggiunta, in fine, la seguente lettera: «b-bis) decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, recante attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno.
Questo significa che la violazione della direttiva servizi può dar luogo all’avvio dell’azione inbitoria da parte delle associazioni dei consumatori, proprio ai sensi dell’art. 139 del codice del consumo.