Il fisco fissa la scadenza. I contribuenti dovranno rispondere entro il 30 giugno alle lettere inviate ad aprile dall’agenzia delle Entrate. L’amministrazione finanziaria ha chiesto la documentazione a supporto dei bonus fiscali sfruttati nel modello 730/2010 e relativo al periodo d’imposta 2009. Richieste “mirate” che chiedono, di fatto, di provare la fondatezza delle deduzioni e delle detrazioni. Tanto per intenderci, si va dalle ricevute e dagli scontrini per le spese mediche sostenute agli interventi domestici di ristrutturazione (spese che accedono al 36%) o di riqualificazione energetica (per il 55%). Controlli di routine che vengono effettuati ogni anno ma che comunque hanno messo molta apprensione (a maggior ragione in un periodo di rapporti non proprio semplici tra fisco e contribuenti), anche perché molto spesso la documentazione richiesta non è così facilmente reperibile.
Le lettere
Le comunicazioni inviate dall’agenzia delle Entrate portano la data del 19 aprile scorso. Le lettere invitavano a presentare la documentazione richiesta entro 30 giorni dalla data di ricezione. L’agenzia delle Entrate era già intervenuta con un chiarimento lo scorso 15 maggio in cui aveva precisato che «si tratta dei consueti controlli sugli oneri dedotti e sulle detrazioni di imposta che riguardano circa il 4% delle dichiarazioni delle persone fisiche». Applicando brutalmente la percentuale solo ai contribuenti che hanno presentato il 730 nel 2010 (in tutto 10,6 milioni), si tratta di poco più di 420mila controlli. Inoltre sempre l’Agenzia aveva sottolineato che «questa attività
di riscontro, assolutamente di routine, è eseguita per norma entro il secondo anno successivo alla presentazione della dichiarazione». E, proprio in riferimento al termine “originario” dei 30 giorni dalla ricezione, «a quest’ultimo riguardo non sono richieste particolari formalità di prova». Ora però viene fissato il termine del 30 giugno come deadline per inviare la documentazione.
Le conseguenze
Che cosa potrebbe succedere se i contribuenti interessati non inviassero la documentazione o se non fosse adeguata? Il rischio è che possa essere ripresa a tassazione, in tutto o in parte, la somma portata in deduzione o in detrazione a cui tra l’altro si aggiungerebbero anche le sanzioni.